IL SOLE BLU DI IKU (ALL’OMBRA DELLO ZEN) di Grazia Valente
Il sole blu di Iku di Grazia Valente
Iku era una bambina di otto anni, amante del disegno.
La maestra di Iku, quando guardava i suoi lavori, rimaneva sconcertata a causa dei colori, molto vivaci (e questo è normale, nei bambini), ma soprattutto fuori dalla realtà.
Ad esempio, quando Iku disegnava un melone, lo faceva rosa, oppure turchese.
Quando disegnava un prato, lo colorava di viola. Anche gli animali avevano colori strani, irreali. In uno dei disegni il sole era colorato di blu.
La maestra, molto scrupolosa ma dotata di scarsa fantasia, convocò la mamma di Iku e le chiese se la bambina avesse problemi di vista.
Non mi pare, rispose la mamma, non ho notato niente del genere.
Allora la maestra mostrò i disegni che la bambina faceva a scuola, e quei colori che non rispecchiavano il colore reale.
La mamma si fece dare i disegni e parlò con Iku.
Ti piace colorare? le chiese cauta.
Oh, tanto! rispose la bambina.
E quando devi colorare qualcosa, pensi al colore che vuoi usare?
La bambina rimase pensierosa, poi disse che usava i colori che sentiva giusti.
Ma, insisteva la mamma, per esempio qui – e tirò fuori un disegno – come mai hai disegnato il prato con il colore viola?
Perché era pieno di violette.
Ma quando l’hai visto, questo prato di violette? Qui non ce ne sono, prati così.
I disegni che faccio li vedo anche se non ci sono.
E il sole, di che colore è?
Giallo, o arancione.
E questo sole, chiese la mamma, perché l’hai dipinto di blu?
Perché è triste, rispose subito la bambina.
E perché il sole sarebbe triste?, incalzò la mamma.
Perché deve alzarsi presto, come me, e non gli piace.
La mamma di Iku decise di portare la piccola a un consulto dal maestro di Zen del vicino tempio.
Il maestro era assorto nella meditazione, ma diede loro ascolto volentieri.
Dopo aver sentito il problema guardò attentamente i disegni di Iku, Poi, rivolto alla madre:
la bambina ha sensibilità e talento artistico, sentenziò.
Poi accarezzò la testa di Iku e le disse:
conoscerai la solitudine e il dileggio, ma non farci caso. Sorridi e continua per la tua strada.
Poi congedò la mamma e la figlia dicendo che avrebbe parlato lui alla maestra. E riprese la meditazione.
Che cosa vuol dire dileggio? chiese la bambina mentre tornavano a casa.
Vuol dire che sarai invidiata dagli altri bambini e qualche volta ti prenderanno in giro.
Ah, rispose Iku. Ma questo succede già.